Proverò ora a fare un post che sarà completato in un periodo piuttosto lungo. Ho una teoria su Dio, sul libero arbitrio, sulla creazione ecc... Ma è una teoria vaga, costruita nel corso di anni e, soprattutto, mai scritta. Ciò mi renderà difficoltoso la costruzione di un pensiero lineare e di semplice comprensione. Mi scuso innanzi tutto se alcune cose le avete già sentite ma assicuro che il MIO pensiero è autentico, non è frutto di un copia/incolla generale per fare più o meno bella figura. Spero di poter togliere presto il segnale che vedete a inizio post perchè vorrà dire che avrò finalmente pubblicato un pensiero che mi perseguita da tempo e che ormai non riesco più a "tramandare oralmente" così come facevano gli antichi greci coi testi classici :)
Dio e il concetto annesso.
Il riduzionismo.
Cerchiamo di vedere il rapporto con Dio e la scienza. Anche se l'ho già analizzato adesso mi focalizzerò su un punto in particolare. La scienza continuerà ad esistere perchè vorrà trovare risposte alle domande che ci facciamo, ma anche la fede continuerà ad esistere perchè continuerà a dare risposte che la scienza non è ancora ingrado di fare alle domande che ci poniamo. Scienza e fede sembrano quindi due opposti inscindibili dall'uomo: lo sostengono, lo guidano, lo strutturano. Semplicemente si sono evolute le risposte e di conseguenza le domande. Se una volta si credeva che l'origine del mondo fosse dovuta ad una azione volontaria di un Dio meta-uomo (un super uomo al di sopra dell'uomo stesso secondo la concezione Cristiana), oggigiorno invece la spiegazione, per poter contemplare comunque l'esistenza di un Dio, è più complessa e questo è dovuto al fatto che la scienza ha piano piano scalato tutta la "scienza" fornita dalla fede superando il concetto originario e, perfino, la fede stessa (intesa come la fede-fiducia cieca della società pre-scientifica). Ecco come, ad esempio, il Big Bang abbia sorpassato il concetto di "mano creativa" di Dio, dei 6 giorni di lavoro più uno di riposo; ecco come la geologia abbia spiegato la formazione di montagne "sconfessando" il volere creativo di Dio.
Il paradosso: La scienza riconoscerà mai l'esitenza di Dio?
Difficile a dirsi ma credo, e ne sono convinto, che la risposta sia NO. Adesso vi spiego il perchè. La scienza, in quanto tale, analizza tutto, cerca delle regole e delle leggi che possano spiegare i fenomeni che ci circondano. Spesso non ha trovato subito una spiegazione ma ha dovuto fare continue prove e ricerche prima di arrivare a scoprire la verità. Facendo ciò si è diffusa l'idea che se qualcosa non è spiegabile basta continuare a tentare, provare, magari aspettare che si affilino le armi tecnologiche per sondare il fenomeno in questione: sicuramente una spiegazione si troverà.
Mettiamo però il caso in cui la scienza si trovi di fronte a Dio e si accinga a studiarlo... Per definizione Dio, come è generalmente inteso, non ha leggi fisiche che lo spieghino, lui è il verbo che ha creato tali leggi, è ogni cosa ma allo stesso tempo è al di sopra di esse. Questo comporta che uno scienziato non troverà una risposta sull'esistenza di questa "cosa" che lui non sa essere Dio, perciò cercherà di trovare una spiegazione cambiando lo strumento di osservazione, la tecnologia usata, la metodologia di analisi, le teorie di base ecc... convinto che, come la storia gli ha sempre inseganato, prima o poi una risposta (meglio dire una legge) si troverà. Facendo ciò non ci accorgeremo mai che finalmente ci siamo imbattuti in Dio in quanto crederemo che l'inspiegabilità di tale fenomeno sia causata semplicemente dall'ineguatezza o della nostra mente/teorie e/o dalla nostra ancora primitiva tecnologia per l'osservazione-studio. Quindi da un certo punto di vista la scienza è cieca: non riconoscerebbe Dio neanche se potesse toccarlo.
Ecco perchè Fede e Scienza esisteranno per sempre.
Difficile a dirsi ma credo, e ne sono convinto, che la risposta sia NO. Adesso vi spiego il perchè. La scienza, in quanto tale, analizza tutto, cerca delle regole e delle leggi che possano spiegare i fenomeni che ci circondano. Spesso non ha trovato subito una spiegazione ma ha dovuto fare continue prove e ricerche prima di arrivare a scoprire la verità. Facendo ciò si è diffusa l'idea che se qualcosa non è spiegabile basta continuare a tentare, provare, magari aspettare che si affilino le armi tecnologiche per sondare il fenomeno in questione: sicuramente una spiegazione si troverà.
Mettiamo però il caso in cui la scienza si trovi di fronte a Dio e si accinga a studiarlo... Per definizione Dio, come è generalmente inteso, non ha leggi fisiche che lo spieghino, lui è il verbo che ha creato tali leggi, è ogni cosa ma allo stesso tempo è al di sopra di esse. Questo comporta che uno scienziato non troverà una risposta sull'esistenza di questa "cosa" che lui non sa essere Dio, perciò cercherà di trovare una spiegazione cambiando lo strumento di osservazione, la tecnologia usata, la metodologia di analisi, le teorie di base ecc... convinto che, come la storia gli ha sempre inseganato, prima o poi una risposta (meglio dire una legge) si troverà. Facendo ciò non ci accorgeremo mai che finalmente ci siamo imbattuti in Dio in quanto crederemo che l'inspiegabilità di tale fenomeno sia causata semplicemente dall'ineguatezza o della nostra mente/teorie e/o dalla nostra ancora primitiva tecnologia per l'osservazione-studio. Quindi da un certo punto di vista la scienza è cieca: non riconoscerebbe Dio neanche se potesse toccarlo.
Ecco perchè Fede e Scienza esisteranno per sempre.
La nuova era della religione.
Anche se come appena spiegato fede e scienza esisteranno per sempre e che la seconda non riconoscerà mai la prima (quindi non potrà mai dimostrare la non-veridicità della scienza), credo che siamo entrati in una nuova era della religione. Come scritto più sopra:
Anche se come appena spiegato fede e scienza esisteranno per sempre e che la seconda non riconoscerà mai la prima (quindi non potrà mai dimostrare la non-veridicità della scienza), credo che siamo entrati in una nuova era della religione. Come scritto più sopra:
"La scienza continuerà ad esistere perchè vorrà trovare risposte alle domande che ci facciamo, ma anche la fede continuerà ad esistere perchè continuerà a dare risposte a quelle domande che la scienza non riuscirà a fornire..."
Così facendo si è formato nel corso dei secoli un circolo virtuoso dove la scienza rincorre la fede nel tentativo di sfatarla. Nella nuova era invece il circolo si è invertito: è la fede che tenta di dimostrare l'impronta di Dio all'interno delle scoperte fatte dalla scienza.
Nella nuova era vediamo perciò che la fede sta lentamente declinando. Come mai? Fornisce sempre meno risposte. Il credo di una persona è una guida che lo indirizza nell'arco della sua intera vita. Ammettere che tali credenze siano molto (o solo in parte) errate può mettere in crisi una persona che, attraverso la dissonanza cognitiva, può decidere che la propria fede abbia ragione, anche a costo di negare fatti evidenti. Questo processo si trova anche all'interno della Chiesa: la fede è difficile che si modifichi, specialmente in tempi brevi (basta pensare alla lentezza con cui la chiesa ha accettato la teoria elio-centrica) ed è per questo motivo che la fede non riuscirà (almeno nel breve periodo) ad armonizzarsi con una scienza che corre troppo veloce. Bisogna anche considerare che molte persone non hanno voglia di seguire dibattiti del genere e che preferiscano credere a qualcosa che risulti, oltre che "giusto", semplice.
Così facendo si è formato nel corso dei secoli un circolo virtuoso dove la scienza rincorre la fede nel tentativo di sfatarla. Nella nuova era invece il circolo si è invertito: è la fede che tenta di dimostrare l'impronta di Dio all'interno delle scoperte fatte dalla scienza.
Nella nuova era vediamo perciò che la fede sta lentamente declinando. Come mai? Fornisce sempre meno risposte. Il credo di una persona è una guida che lo indirizza nell'arco della sua intera vita. Ammettere che tali credenze siano molto (o solo in parte) errate può mettere in crisi una persona che, attraverso la dissonanza cognitiva, può decidere che la propria fede abbia ragione, anche a costo di negare fatti evidenti. Questo processo si trova anche all'interno della Chiesa: la fede è difficile che si modifichi, specialmente in tempi brevi (basta pensare alla lentezza con cui la chiesa ha accettato la teoria elio-centrica) ed è per questo motivo che la fede non riuscirà (almeno nel breve periodo) ad armonizzarsi con una scienza che corre troppo veloce. Bisogna anche considerare che molte persone non hanno voglia di seguire dibattiti del genere e che preferiscano credere a qualcosa che risulti, oltre che "giusto", semplice.
Il libero arbitrio non esiste.
E' facile parlare di libero arbitrio. C'è chi sostiene che l'uomo l'abbia e chi dice che invece non è così. I secondi spessp però sostengono che gli animali non l'abbiamo in quanto seguono determinati schemi, specialmente gli animali meno intelligenti.
Secondo me il libero arbitrio è un concetto formato con la voglia dell'uomo-animale di distaccarsi da quel mondo di cui faceva parte: il mondo animale.
1.L'uomo è evoluzione dei primati
2.I primati sono animali
3.Gli animali non hanno il libero arbitrio
ERGO (4.) L'uomo non ha il libero arbitrio.
Il nostro cervello è come un processore. Sarà pure molto dinamico, ma resta comunque un processore e come tale segue determinate operazioni e segua determinate regole.
L'utopia dell'uomo-Dio
Utopicamente parlando, può l'uomo sostituirsi a Dio? Assolutamente sì, con la scienza e la tecnologia. Succederà mai? Assolutamente no.
Dio conosce il presente, il futuro, il passato.
Anche l'uomo potrebbe. Secondo me se fossimo a conoscenza di ogni singola forza di ogni "particella" dell'universo in un preciso istante, potremmo risalire a tutte le interazioni successe in passato e prevedere quelle future, compresi i comportamenti umani in quanto, come già detto, secondo la mia teoria il ibero arbitrio non esiste.
Cosa c'entra il riduzionismo. In tutte le cose la Fede ha dato Macro-spiegazioni (origine della Terra, della Vita ecc... ma col passare del tempo la scienza ha sfatato tali teorie. Per non crollare, la religione ha allora spostato il campo della spiegazione dal macro sempre più verso il micro.
Vi faccio un paio di esempi:
Nascita dell'uomo
Volere di Dio --> Adamo ed Eva
La scienza fa il percorso contrario per giungere a sfatare Dio
Terra:
Dio - Volere di Dio --> ... --> 7gg 7 notti --> Montagne, esseri viventi, uomo --> Un Dio arrabbiato crea i temporali
Onniscenza - Sostituirsi a Dio <-- ... <-- Big Bang <-- milioni di anni <-- Teoria della tettonica, evoluzionismo <-- I temporali sono fenomeni atmosferici facilmente spiegabili (fronti d'aria calda/fredda ecc...)
E' proprio il voler superare la soglia a cui il credente si ferma (volere di Dio) che non fermerà lo scienziato neanche se dovesse fermarsi di fronte a Dio in persona. Paradossalmente sono le domande che si pone la scienza che mantengono in vita il concetto di Dio creatore. Prima del Big Bang cosa c'era? Da dove viene la materia? Eccolo, il riduzionismo.
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