Ho fatto un test del Q.I. con buoni risultati, magari vi posterò anche il link perchè sembra fatto veramente bene.
Poi ho fatto un test dell'età mentale.
Risultato: sono un venticinquenne intelligente (ma davvero?!?) nel corpo di un vent'enne e con l'età mentale di un 35enne. Non so se spararmi adesso o più tardi. Il fatto è che nessuno mi vede in questo modo, tutti tranne la mia ragazza che mi conosce ormai da 4 anni!!!
La depressione che ne scaturisce mi riporta a quando ero piccolo. Era la fine di una giornata abbastanza calda, forse primavera o inizio estate. Ero sdraiato sul vecchio divano nel vecchio salotto, lo stesso salotto che adesso non c'è più: sono stati cambiati i mobili, pavimento, la gloriosa tv Sony Trinitron (la nostra prima tv con il telecomando), pure quel comodissimo -quanto antiquato- divano è passato a miglior vita. Eppure il pensiero è rimasto bello vivo. Già da piccolo sapevo che avrei ricordato quel momento anche da grande, in fondo me lo stavo imponendo...
Ebbene, in quel lontano giorno un po' sfuocato pensai che il tempo per diventare grandi passava molto lentamente. Ingenuamente mi misi a contare il tempo per rendermi conto quanto questo scorresse lentamente. Poi andai a giocare. Sapete... da bambini si fa una cosa poi dopo 2 minuti ne fai una completamente diversa, nell'arco di questi fantomatici 120 secondi un nemico può diventare il tuo migliore amico.
"...ingenuamente mi misi a contare il tempo..." Non ingenuamente, ma saggiamente. Noi vecchi (ho l'età mentale di un vecchio, ricordate?) rimpiangiamo la gioventù e diciamo che il tempo scorre troppo velocemente. Questo succede solo perchè lasciamo che il tempo scorra via velocemente. Siamo come dei fumatori che non vogliono parlare di cancro.
Il rimedio per far scorrere lentamente il tempo è proprio quello di continuare a osservarlo, contarlo, è inutile farlo scivolare via.
Strano come ciò che poteva sembrare una cazzata di un bambino in realtà dal mio punto di vista si sia dimostrata una delle verità più grandi.
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